Modellazione

Metodi di modellazione

3Muri permette la modellazione dei diversi elementi della struttura: pareti, tetti, solai, questi ultimi considerati secondo la loro effettiva rigidezza.

3Muri considera i solai con l’effettiva rigidezza degli elementi che lo costituiscono; ciò permette di simulare il comportamento complessivo e di poterne valutare il contributo, senza necessariamente renderli infinitamente rigidi. In particolare sono previste tutte le tipologie di solaio:

E’ noto infatti che la rigidezza del solaio, soprattutto per i solai a bassa rigidezza come quelli in legno, condizionano fortemente il comportamento complessivo sotto sisma.

La costruzione del modello viene eseguita in modo interattivo, introducendo graficamente la struttura e controllando in ogni momento i dati ed i risultati.

La prima fase prevede l’input completamente grafico della struttura attraverso “oggetti strutturali”: pannelli di muratura, travi e pilastri in c.a., acciaio, legno, muratura, catene, e cordoli.

Successivamente sono calcolati, in automatico, parametri fondamentali per l’analisi “push-over” come la flessibilità dei solai. Infine, il modello viene completato con i carichi introdotti direttamente sui solai, i vincoli, e le caratteristiche del terreno. La distribuzione dei carichi sugli elementi verticale è calcolata automaticamente.

Elementi e parametri

3Muri permette l’inserimento degli elementi attraverso la lettura dei disegni DXF e IFC, definendo le relative caratteristiche dei materiali.

Per tutti gli elementi previsti, vi è una sessione dedicata all’inserimento della geometria attraverso la lettura di disegni in formato DXF e IFC.
L’inserimento del materiale prevede la possibilità di richiamare le tabelle previste da normativa. Oltre agli elementi semplici, come pannelli murari, travi in c.a., legno e acciaio, setti e catene, 3muri offre la possibilità di inserire anche elementi composti:

Pannello + cordolo
Pannello + trave
Pannello + catena
Pannello + rinforzi

La finestra di definizione è divisa in due parti, per permettere l’inserimento delle caratteristiche meccaniche di entrambi gli oggetti strutturali. Scelta la tipologia strutturale è possibile editare le caratteristiche geometriche dell’elemento ed accedere alla libreria dei materiali a disposizione.

Strutture di copertura

Le coperture in 3muri sono costituite da un insieme di elementi strutturali che fanno parte del livello attivo; è quindi possibile definire un tetto per ogni livello. Questa modalità di inserimento permette di definire un sistema di coperture a quote differenziate.

Le falde possono appartenere a diverse famiglie strutturali, come ad esempio quelle del legno e del latero cemento:

Ci sono due tipologie di coperture in 3muri, la “non strutturale” o la “strutturale”.

Copertura non strutturale

Nel caso di una copertura NON strutturale come quella in legno di una struttura esistente, affidare la portanza sismica e la capacità di trasferire le forze a un sistema a bassa rigidezza, di cui spesso si possiedono limitate informazioni in merito al buon ammorsamento con la muratura, costituisce un rischio che il progettista può non voler correre.

Quindi, è bene trascurare resistenza e rigidezza di tali elementi, facendo in modo che non entrino in gioco al momento della mesh e vengano trasformati in carichi applicati alla struttura sottostante.

Le stesse porzioni in muratura (es. timpani), in assenza di falde a buona rigidezza, potrebbero dar luogo a meccanismi di fuori piano; in tal caso, sarebbe opportuno omettere la rigidezza di tali elementi murari. In questa condizione, la mesh dell’edificio sarebbe la medesima al caso in cui fosse stata eseguita la mesh prima di inserire il tetto.

Copertura strutturale

Nel caso di una copertura strutturale, in cui la falda possieda una rigidezza significativa, è possibile utilizzarla per avere una ripartizione delle forze più coerente con la realtà. In tal caso, è necessario che nella mesh della struttura siano coinvolti tutti gli elementi strutturali della copertura.

Le falde sono costituite da superfici (anche NON piane) che vengono discretizzate mediante mesh triangolare con elementi di tipo membrana (stesso elemento usato per i solai).

Data l’irregolarità delle strutture esistenti, capita spesso che per seguire in modo accurato il profilo murario vengano posate travi dell’orditura di una singola falda non complanari, questo è il motivo per cui è possibile inserire anche falde non piane. Inoltre, i maschi murari vengono modificati in altezza e forma per seguire correttamente il perimetro della falda.

Esempio di mesh mostrato nell’ambiente analisi Altezze effettive utilizzate per il calcolo

Tracciamento profili tetto

I profili tetto sono elementi utili esclusivamente per la modellazione della copertura e possono essere creati e modificati nell’ambiente copertura.

Questi elementi servono a definire gli elementi principali dell’orditura quali colmi, compluvi e displuvi. Inoltre, nel piano di copertura possono essere inseriti sia le aperture nei timpani, che pilastri di sostegno degli elementi di orditura.

Carichi

I carichi vengono applicati direttamente sui solai. Il peso proprio delle murature è calcolato in automatico mentre i carichi dei solai, suddivisi tra permanenti e variabili, sono ripartiti automaticamente sulle murature su cui appoggiano secondo la loro reale disposizione, monodirezionale o bidirezionale.

Le tipologie di carico disponibili sono:

concentrati sui solai
concentrati sui muri
lineari sui solai
lineari sui muri
distribuiti sui solai e sui balconi